Mi richiamo alla "terrestrità" aristotelica. Gli esponenti dei partiti
non si richiamano all'etica, producendo lo scollamento e l'estinzione
dei partiti e con loro tutta la presunata "democrazia partecipativa" che
ritengono di detenere.
Ci sono politici (ormai di professione) che si
sono astratti dalla dimensione terrena, credendosi "Deus ex machina" da cui
tutto dipende: dal cambio di una lampadina alla legiferazione
sull'eutanasia. Il loro ossigeno sono solo un manipolo di persone legate
tra loro solo da interessi economici.
Internet, con i social network, ha
ridato voce alla gente o meglio alle PERSONE, che rappresentano la vera
base politica con le istanze sociali, le proposte economiche e,
sopratutto, la necessità di cultura umana favorito dal libero scambio di
opinioni su livelli geografici e sociali, impesabili fino a pochi anni
fa.
Tutto questo per i "politici del palazzo" è impalpabile, perché lontanissimi dall'intercettare il voto d'opinione. La fortuna e la
bravura di quelle forze politiche che comunicano ed interagiscono con le
PERSONE su internet, si traduce nella concretezza del fare politica.
Chi
ascolta la "Piazza virtuale", e opera di conseguenza,
costituice esempio positivo di democrazia partecipativa. Sono convinto
che la politica del palazzo, le segreterie politiche etc etc siano lontanissime dai social network perché la velocità di elaborazone del
pensiero, e lo spirito critico che molti cittadini conservano, non coincide
più con la statuaria immobilizzazione del potere e del governare.
La
politica deve ripartire dal singolo cittadino, e internet non è un
sostituto della politica, ma un mezzo. Uno strumento come lo era il
messaggio di fumo, il tam tam, il volantinaggio, la riunione di sezione.
Antonino Carlino
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