giovedì 29 novembre 2012

Referendum per Sciacca Terme, Ignazio Cucchiara: «Gli errori del passato ci diano la carica per guardare avanti con ottimismo e maturità»




Di seguito pubblichiamo un commento di Ignazio Cucchiara sul post precedente di un lettore anonimo in merito al dibattito sul referendum per Sciacca Terme.

Gli uomini passano, le idee restano (Giovanni Falcone). …E le buone idee (come quella di cambiare il nome della nostra Città in ‘Sciacca Terme’) bisogna coltivarle fino in fondo: se così non fosse, finiremmo per darla vinta a chi pensa che, in questo nostro piccolo mondo di rassegnati, è facile fermare il progresso opponendo un qualsiasi ostacolo di qualsiasi natura.
Il referendum per dare alla nostra comunità il nuovo nome di ‘Sciacca Terme’ sarebbe un valore aggiunto per tutti noi, in termini di identità all’interno e di migliore immagine all’esterno.
Che importa se sia fallita l’iniziativa referendaria di un politico ‘scomodo’ di qualche anno fa? Anzi, è necessario superare e subito, a mio avviso, questo errore e guardare avanti con ottimismo.
Se ci limitassimo a lamentarci unicamente degli errori del passato, io, ad esempio, potrei denunciare non solo l’esito negativo del referendum del 2003, ma anche l’assunzione tardiva nel 1997 degli oltre 100 LSU (che gravano oggi, e da 15 anni, sul bilancio del Comune e non su quello della Regione) e la mancata approvazione nel 2002 della proposta di istituzione dell’imposta di soggiorno a Sciacca.
Se non fossero stati commessi questi errori (che hanno determinato una minore entrata nel tempo di non meno di 15/20 milioni) oggi ci troveremmo forse con meno debiti e con più ottimismo.
Ma gli errori del passato ci devono, viceversa, dare la carica per guardare avanti in una visione corretta della democrazia, che è fatta non di indolenti o di opportunisti, bensì di cittadini maturi che accettano spontaneamente le regole e collaborano per reprimerne le violazioni, lontani finalmente dal male peggiore del nostro tempo, la democrazia clientelare.
E in un momento di grave crisi come quello che stiamo vivendo, ritengo  che ciascuno di noi dovrebbe affermare (parafrasando una vecchia battuta di Francois Mitterand): “Io, prima di essere di sinistra, di centro o di destra, sono un cittadino di Sciacca, terra che ama e difende con tutto il cuore”. 
Ignazio Cucchiara

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