mercoledì 26 dicembre 2012

Perché voglio gridare che spero che il Comune di Sciacca non sfori il patto di stabilità? di Massimo D'Antoni

Citando François Mitterand, Ignazio Cucchiara su questo blog ci ricorda che prima di essere di destra o di sinistra, dovremmo privilegiare il nostro essere saccensi. Anche a costo di passare, ad occhi invero decisamente miopi, per chi si allontana dai propri ideali se non, addirittura, di convolare a nozze col "nemico". Non è, quello di Cucchiara, solo un consiglio, o un invito incentrato su quella dignità sciovinistica che il più delle volte, però, altro non ha fatto che indurre a derive populistiche, volte ad autoproclamare la nostra Sciacca un improbabile "ombelico del mondo". No, ciò che viene fuori, piuttosto, è un autentico "monito" a guardare (finalmente) oltre gli steccati. Quegli steccato che talvolta bloccano i possibili processi di crescita culturale, prima che economica. E allora: possiamo forse negare che c'è chi, sulla base di becere motivazioni utilitaristiche, spera che il Comune di Sciacca al 31 dicembre abbia nuovamente sforato il patto di stabilità? L'impostazione è tipica: tanto peggio, tanto meglio. Già, ma per chi? Dimenticare che sulla barca che affonda ci siamo anche noi, è da folli. Affrontiamo ancora meglio la questione. Qual è il problema che certa piccola politica si pone? Ovvio, quello di guardare con una certa preoccupazione ad un successo che, a sforamento evitato, l'attuale capo dell'amministrazione potrebbe incamerare fornendo al bilancio della sua attività, un elemento indiscutibilmente significativo, pur fonte di una condizione critica e, diciamocelo con franchezza, senza alternative possibili. Parsimonia, buona amministrazione, rinunce, sacrifici. Quelli imposti ai cittadini. Un'opposizione responsabile dovrebbe registrare con soddisfazione, per il bene comune (come usa dire) questo eventuale risultato. Nulla ci dice che così non farà. Personalmente mi auguro di assistere ad un dibattito dignitoso, dove le parti si confrontino con acume e senso di responsabilità. Smettendola di inseguire i fantasmi del passato. Ai nostri figli è il futuro, quello che interessa. 
Massimo D'Antoni
Twitter @dantonisciacca

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