Il Tribunale è
salvo. La notizia mi ha fatto provare una sensazione così bella, di gioia, di
quella gioia che non provavo da tempo. L’idea della speranza, di una sorta di
"Primavera saccense".
È un fatto, la
salvezza del Tribunale di Sciacca, che appartiene a tutti e che segna, forse,
una vera svolta nella storia della nostra città.
Certo, sarebbe
stato bello se la scelta della salvezza del nostro Tribunale si fosse
realizzata sull’onda della vera
partecipazione popolare e non solo delle rappresentanze locali di ordine
diverso e degli addetti ai lavori (e, in particolare, di alcuni degli addetti
ai lavori, animati di buona volontà e di autentica passione civile).
Ma non
disperiamo. I giovani, a partire da quelli che (assieme alla varie associazioni
e a diversi cittadini) hanno svolto un ruolo importante in questa partita del
Tribunale, sapranno sollecitare
opportunamente la base sulla linea della vera sostanza della democrazia:
la partecipazione diretta e responsabile di ciascuno, nessuno escluso.
Vogliamo provarci?
Bene. Iniziamo
con le nostre Terme? Io sono
convinto che se i governanti avessero seriamente la sensazione che la base
della nostra Comunità (e, in particolare, i giovani) facesse sul serio e
insistesse finalmente per pretendere una gestione responsabile e seria delle
nostre Terme, la questione si risolverebbe in pochi mesi.
Naturalmente,
il problema dei problemi resta sempre quello di liberarci da quel tasso di
mafiosità che, a quanto pare, ha costituito il motivo fondamentale della
mancata soppressione del nostro Tribunale. Un problema
questo di non facile soluzione, fino a quando non saremo riusciti a liberarci
dalla mafiosità che è dentro ciascuno di noi, imparando a rispettare le regole
ed a prendere le distanze dal vero male
della nostra società, la democrazia clientelare.