venerdì 28 settembre 2012

I vostri contributi. L'IMPORTANZA DI ESSERE ESEMPI di Salvino Roberto


Viviamo un periodo quanto meno delicato. Parole come “spread” e “recessione” sono prepotentemente entrate a far parte del linguaggio comune, gettando un’ombra inquietante sul futuro prossimo.
E allora tutti giù a lamentarsi, a criticare tutto e tutti, a minacciare (chi?) di andare via da questo Paese, ad esaltare le virtù di questo o quello stato, a dar sfogo ad ogni sorta di qualunquismo. 
E’ lecito indignarsi, ma è tuttavia necessario reagire per dimostrare, almeno, di esserci ancora, di essere ancora vivi.  A tale proposito, ci si aspetta la partecipazione di quanti, con la loro esperienza, hanno qualcosa da insegnare o una testimonianza da fornire con cognizione di causa affinché siano da stimolo a coloro che, invece, sono chiamati a fare i conti con questa damnosa hereditas: i giovani.
Occorre prendere spunto dalle parole di Sandro Pertini il quale affermava che “I giovani non hanno bisogno di sermoni, i giovani hanno bisogno di esempi di onestà, di coerenza e di altruismo” .
Esempi. Modelli da seguire, solchi destinati a diventare strade verso una nuova Primavera non solo economica, ma anche culturale e sociale. Rendere il proprio ruolo, professionale o politico, una testimonianza di impegno e di onestà. Diventare modelli emancipandosi dalla mera veste di indignati è uno dei modi di “fare la propria parte” senza la presunzione di essere eroi nè la sfortuna di diventare martiri. Se ognuno facesse qualcosa non ci sarebbe bisogno del sacrificio di taluni illuminati. E gli eroi è meglio averli in vita.
Don Pino Puglisi è stato un eroe. E un martire. Questo è uno dei suoi pensieri: “Le nostre iniziative e quelle dei volontari devono essere un segno. Non è qualcosa che può trasformare Brancaccio. Questa è un’illusione che non possiamo permetterci. E’ soltanto un segno per fornire altri modelli, soprattutto ai giovani. Lo facciamo per poter dire: dato che non c’è niente, noi vogliamo rimboccarci le maniche e costruire qualche cosa. E se ognuno fa qualcosa, allora si può fare molto”.
Siate modelli. Insegnate qualcosa. A riprova di quanto appena sostenuto, saluto con gioia questo spazio nel quale ho il privilegio di intervenire.
Salvino Roberto



martedì 11 settembre 2012

I vostri contributi/RENDIAMO SCIACCA LO SCRIGNO DEI NOSTRI DESIDERI di Cristina Genova


Riceviamo e volentieri pubblichiamo.  Sono saccense. Cioè: non lo sono di nascita. Lo sono, però, per scelta. Una scelta volontaria e consapevole, fattaundici anni fa, quando diedi a questa città una serie di responsabilità: una fra tutte, quella di accogliere le mie speranze per un futuro migliore. Allora vidi soltanto il mare, il sole e il calore di una città semplice, fatta a misura d’uomo e mi bastarono per amarla, per sceglierla. Dopo tutti questi anni, naturalmente, ho imparato a riconoscerne i difetti, ma anche a scoprirne e ad apprezzarne i pregi. Non voglio fare l’elenco delle cose che c’erano quando arrivai qui e che oggi non ci sono più, o l’elenco delle cose che mancano e che questa città potenzialmente potrebbe avere. Vorrei soltanto offrire uno spunto di riflessione a tutti i saccensi, a tutti quelli che come me amano Sciacca e la vorrebbero migliore. Vorrei che tutti riflettessero sulla connotazione da dare alla propria città: un parcheggio solitario dove abbandonare tutte le proprie istanze, in attesa che qualcun altro al posto nostro sia in grado di accoglierle, o un bellissimo scrigno dove custodire e curare amorevolmente i nostri desideri, lavorando giorno dopo giorno per realizzarli? A voi la scelta: io opto per la seconda.

Cristina Genova