sabato 21 luglio 2012

L'Ars dice no alla norma che avrebbe impedito nella P.A. di nominare condannati per mafia e/o corruzione. Di Massimo D'Antoni

No (a maggioranza) dell'ARS alla legge che avrebbe vietato nomine nella P.A. a rinviati a giudizio o che hanno subito condanne per mafia, corruzione o associazione a delinquere. Già era bizzarro che occorresse una legge ad hoc per una cosa apparentemente normale, per non dire banale. La bocciatura della norma, tuttavia, sembra un invito alla società ad una deresponsabilizzazione. E questo è grave. Una classe dirigente che punta all'autoconservazione, in una società siciliana che giusto ieri ha commemorato il ventennale della tragedia di via D'Amelio. Il regalo più brutto che il Parlamento più antico d'Europa (sic!) potesse fare alla memoria di chi, per combattere Cosa nostra, ha sacrificato la propria vita. Complimenti!
Massimo D'Antoni

2 commenti:

  1. Massimo, se indiciamo una votazione tra gli agnellini per il mantenimento della Pasqua, cosa credi che voterebbero?

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  2. Non ho mai smesso di pensare che l'autonomia della nostra regione costituisce freno allo sviluppo culturale ed economico del nostro territorio.
    Carmelo Burgio

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