giovedì 21 giugno 2012

VIDEOSORVEGLIANZA NEI CENTRI ABITATI: QUANTO L'ESIGENZA DI SICUREZZA RIDUCE LA LIBERTA' DELL'UOMO? di Ignazio Cucchiara


La decisione del Comune di Ribera di ricorrere al sistema di controllo mediante la videosorveglianza rende attuale anche da noi il delicato problema della crescente domanda di sicurezza a scapito della libertà.
Ha ragione chi ritiene che l’installazione di telecamere finisce per eliminare la privacy dei cittadini, o chi afferma che tale strumento di controllo va utilizzato ed anzi impiegato nella misura maggiore possibile?
Personalmente ritengo che non si possa escludere pregiudizialmente il ricorso alla videosorveglianza, se è vero come è vero che ogni giorno di più assistiamo a forme di crescente dissociazione, e di conseguente offesa verso persone e cose.
Tuttavia, come ha avuto modo di affermare l’Autorità Garante per la privacy, è necessario trovare il corretto punto di equilibrio fra due beni preziosi e irrinunciabili, quali la libertà e la sicurezza.
Il controllo (e non è questo l’aspetto che ancora ci tocca da vicino) finisce, quando si fa eccessivo, per diventare un’arma micidiale nelle mani di chi (il ‘grande fratello’) gestisce il potere, come testimoniano quegli uomini che, nel corso della storia, hanno lottato per la conquista o la riconquista della libertà perduta.
E perciò, controllo sì ma con giudizio.
Certo, mi fa senso questo povero uomo che ogni giorno di più diventa schiavo della macchina e costretto a ‘buoni sentimenti imposti dalla macchina’: quanto sarebbe più bello ritornare a quella libertà che ti costringe a fare i conti con te stesso e a tirare fuori il meglio di te sotto l’occhio attento della tua coscienza (e non della macchina).
Ignazio Cucchiara

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